L’allenatore dei portieri … una risorsa tecnica e non economica
Vogliamo chiarezza sui prossimi corsi Uefa per allenatori dei portieri
La recente decisione della Federazione di permettere finalmente l’accesso alla panchina agli allenatori dei portieri patentati anche nei dilettanti è il giusto riconoscimento alla professionalità che i nostri colleghi costantemente mettono sul campo. E’ l’ennesimo traguardo raggiunto da APPORT che fin dal momento dell’istituzione del patentino per allenatore dei portieri dilettanti e settore giovanile aveva richiesto presso le associazioni di categoria presenti in consiglio federale questa possibilità. La nostra richiesta, continua nel tempo, è stata però finalmente accolta solo quando abbiamo interessato direttamente la LND e grazie ai suoi organi che si sono dimostrati da subito sensibili alla nostra richiesta la situazione si è sbloccata.
Adesso ci prepariamo a combattere un'altra battaglia nella quale tutti gli allenatori dei portieri dalla serie A ai dilettanti dovranno essere uniti.
Stanno finalmente per partire i corsi per allenatori dei portieri con validità UEFA (Altra cosa che abbiamo richiesto al settore tecnico da anni) che permettono di poter allenare ed essere tesserati anche all’estero. Ma la domanda che ci poniamo da subito che fine faranno i patentini già rilasciati?
C’è molta confusione al riguardo. La Federazione vorrebbe che i patentini rilasciati fino ad ora, in futuro consentiranno comunque di allenare senza problemi in Italia, ma noi ci chiediamo fino a quando questo sarà comunque possibile?
Nelle intenzioni della Federazione c’è di equiparare, dopo uno corso di integrazione(forse a pagamento), il patentino professionisti al nuovo Uefa B GK coach. Questo patentino permette di lavorare nei dilettanti e nei settori giovanile all’estero, ma non nelle prime squadre professionistiche. Noi ci chiediamo chi mai andrebbe all’estero ad allenare i dilettanti? E inoltre si equiparerebbe un corso che nelle sue ultime edizioni ha avuto un costo di 2.500 euro ad uno che attualmente ne costa 600. Questa strada ci sembra totalmente incoerente e scorretta nei confronti di chi ha frequentato in precedenza il corso di Coverciano.
Pensiamo che sia interesse e prestigio da parte della Federazione che i tecnici italiani possano andare a lavorare all’estero. In Italia abbiamo 615 allenatori dei portieri “professionisti”.
Siamo perciò ad auspicarci che la Federazione faccia capire alla UEFA, come del resto fatto anche da federazioni di altri paesi, che non si può azzerare e non tenere conto di una situazione pregressa e si deve trovare il modo per aggiornare ad Uefa A Gk Coach gli attuali patentini professionisti, senza che sia necessario rifare un corso da zero come vorrebbe invece l’UEFA. Anche perché questi corsi hanno durata di un anno e un numero di 20 partecipanti. Quanto tempo sarà necessario e quali nel caso saranno i criteri di selezione per partecipare, ma soprattutto si pensi quante possibilità di poter lavorare all’estero perderebbero nel frattempo i nostri allenatori dei portieri. Altra situazione di cui bisogna tenere conto è che il primo corso pilota UEFA A GK coach svoltosi nel 2021, riservato per coloro che erano tesserati per le squadre di serie A, è stato svolto in forma gratuita. Non ci sembra corretto che solo questi colleghi abbiano la possibilità di usufruire di questo benefit.
Per i prossimi nuovi corsi UEFA A GK Coach si è percepita l’intenzione della Federazione di fare un primo sbarramento tenendo un costo di iscrizione molto alto quasi paragonabile al corso Master. Forse però non si tenuto conto che gli stipendi degli allenatori dei portieri sono ben lontani da quelli degli allenatori. Forse meglio fare uno sbarramento a livello qualitativo e fare finalmente una selezione in fase di esame finale.
Gli allenatori dei portieri dilettanti e settore giovanile sono 2063. Anche in questo caso vogliamo capire quale sarà la strada per normalizzarli a Uefa B GK Coach. In questo caso si parla di un corso di integrazione ma non si sa se a pagamento o gratuito e in che modo se online o in presenza me con che tempistica.
APPORT vuole da subito chiarezza in queste situazione e chiede a gran voce che la Federazione faccia valere la nostre ragioni presso l’UEFA come fatto da altre federazioni.
APPORT si batterà per arrivare a una soluzione che permetta a chiunque di potersi qualificare e lavorare all’estero riconoscendo quanto fatto in precedenza senza dover rifare un corso nuovo, che comporterebbe un ulteriore pesante esborso di denaro.
Perciò è giunto il momento di fare fronte comune per evitare che gli allenatori dei portieri continuino ad essere una risorsa tecnica e non diventino una risorsa economica per la Federazione.
IL CONSIGLIO DIRETTIVO DI APPORT