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12/5 - Portieri: Una vita da precario. Ma non per tutti

Tra infortuni e scelte tecniche, quest'anno è diventato un ruolo ballerino

Portiere: una vita da precario. Ma non per tutti


SANDRO BOCCHIO - Tuttopsport


DA RAGAZZINI possedevamo quasi solo certezze sul calcio: le partita alla domenica pomeriggio, le formazioni dall'uno all'undici, la titolarità del portiere e l'eterna subalternità del suo vice. Quest'anno, quasi come non mai, quello tra i pali è in­vece divenuto uno dei ruoli più ballerini: per scelte tecniche op­pure per colpi del destino. Prendete il Napoli. Se domenica gioca Bucci, sarà il quinto a esibirsi tra i pali, dopo Iezzo, Gia­nello, la meteora Sepe e Navarro. Un record che andrebbe a eguagliare quello del Venezia 1999-00, primato comunque "im­puro" poiché - a Casazza, Konsel, Benussi e Taibi - si affiancò un difensore. Il mai dimenticato Bilica che, sostituto dell'e­spulso Casazza, si tolse lo sfizio (a San Siro) di parare un ri­gore a Shevchenko...
Soltanto in due possono al momento fregiarsi del titolo di sem­pre- presenti: Bizzarri e Rubinho. Un gradino più sotto stanno Marchetti, Frey e Julio Cesar. Altri hanno avuto infortuni che li hanno obbligati a brevi assenze, come Doni, Sereni e Han­danovic, mentre un intoccabile come Buffon si è arreso per un periodo più lungo (e imprevisto). Gli ultimi a iscriversi all'e­lenco degli indisponibili, dopo il crack di Abbiati, sono stati Curci e Antonioli, proprio nell'ultimo turno di campionato. E il Bologna offfrirà così a Roberto Colombo la possibilità di esordire in serie A alla non più fanciullesca età di 33 anni.
Guai improvvisi oppure antichi malanni, che hanno rilancia­to chi era dato per perduto (Dida) oppure creato pericolose il­lusioni (Manninger). Ma anche le scelte tecniche hanno rico­perto un bel ruolo nel rivoltare le gerarchie di inizio stagione. Così il Chievo ha ben presto cambiato Squizzi con Sorrentino mentre a Coppola una solenne distrazione su punizione di Vol­pi è costato il posto nell'Atalanta, a favore dell'emergente Con­sigli. Il Lecce ha riproposto per un breve periodo il ballottag­gio Benussi-Rosati già visto in serie B: allora andò bene, sta­volta la staffetta si è subito infranta sotto i cinque colpi di ma­glio del Palermo. Polemiche che, per un breve periodo, aveva­no sfiorato la Sampdoria, prima che venisse preferito Castel­lazzi a Mirante. Polemiche che invece hanno destabilizzato la Lazio, quando Delio Rossi ha messo da parte Carrizo per con­cedere nuovamente spazio a Muslera, rilanciatosi dopo gli sfondoni della passata stagione. L'argentino c'è rimasto malis­simo, dispensando accuse a destra e a manca una volta torna­to in patria per la Nazionale. C'è da capirlo, visto che a Roma era stato presentato come il nuovo profeta nel ruolo. Ma il po­sto occorre prima guadagnarlo e poi mantenerlo: parole in li­bertà e le sei reti incassate dalla Bolivia non aiutano di certo...