”IL DERBY DI MESSINA” – INTERVISTA AI DUE ALLENATORI DEI PORTIERI
Campionato serie D girone I, non è una partita come le altre, è il derby che può valere una stagione.
Le prime due della classifica, impegnate una contro l’altra, 90’ minuti che hanno un significato particolare per la città e i loro tifosi. Per la cronaca la partita disputata su un campo pesante si è chiusa sull’ 1-0 per l’ACR
Apport è lieta di presentare e raccontare, i preparatori dei portieri, delle due squadre dello stretto di Messina: Enrico Limone e Alessandro Nastasi.
Enrico Limone è nato ad Avellino il 10/01/1974. Da calciatore, è cresciuto nel settore giovanile del Napoli, per poi trasferirsi nel Potenza, dove disputerà tre campionati tra serie C1 e serie C2. A seguire, la serie D con la casacca del Solofra Gelbison, per poi chiudere la carriera tra eccellenza e promozione.
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Alessandro Nastasi è nato a Messina, 03/11/1980. Da calciatore si è diviso tra campionati di promozione ed eccellenza. Una coppa Italia regionale vinta con il Villafranca Tirrena. Le altre squadre sono: S. Agata Riviera Juve, Riviera Nord, Villafranca Tirrena, Rometta, Interclub di S. Teresa Riva, Igea. Da allenatore dei portieri, inizia negli allievi regionali del Camaro, stagione 2015/2016. Nel 2016/17 Camaro (1a Sq. Promozione, Campionato vinto),2017/18 Città di Messina (1a Sq. Eccellenza Campionato vinto), 2018/19 Città di Messina (1a Sq. Serie D - fino a novembre), 2019/20 FC Messina (sett. Giovanile),2020/21 FC Messina (sett. Giovanile e da febbraio 2021 prima squadra serie D). |
Mister, come hai vissuto e preparato la settimana del derby?
Mister Enrico Limone: abbiamo avuto due settimane per preparare al meglio la partita. Ho utilizzato la prima settimana, per lavorare un po' di più sulla forza, soprattutto il martedì; il mercoledì, nel doppio allenamento, sono riuscito a proporre ai portieri, un circuito specifico.
Nella seconda settimana, con tutto il gruppo portieri, abbiamo curato al dettaglio il situazionale, con massima attenzione ai calci piazzati. La bravura di Lodi, nel calciare sia dal limite che dalla distanza, mi ha suggerito di lavorare con sfere di diversa misura; nello specifico, nella rifinitura, l’utilizzo di palline da tennis e dei deviatori.
Oltre all’alto tasso tecnico dell’Fc Messina, il campo bagnato, poteva essere una variabile pericolosa negli interventi e così è stato. Ho cercato di tenere i ragazzi tranquilli, era un derby, una partita importante. Ma quando hai un obbiettivo così ambizioso, ogni partita è fondamentale, ragione per cui, dovevano semplicemente continuare a fare ciò che avevano sempre fatto. Sono contento perché tutto ciò è stato espresso al meglio.
Mister Alessandro Nastasi: non ho cambiato niente rispetto alla nostra settimana tipo. Dal venerdì, ho lavorato un po' di più sulle condizioni del campo, convinto che la domenica della partita, sarebbe stato bagnato e pesante. Queste sono partite che si “caricano” da sé, non hanno bisogno di ulteriori pressioni o motivazioni.
Raccontaci la partita dal tuo punto di vista e nello specifico la prestazione del tuo portiere:
Mister Enrico Limone: se mi avessero detto, che avremmo vinto e non subito goal, ci avrei messo la firma! lavoriamo per questo no? (il mister sorride)
A mio giudizio, all’andata avevamo perso ingiustamente, la vittoria di ieri compensa quell’amarezza. Come dice il nostro Presidente, abbiamo vinto una battaglia ma ciò che conta è vincere la guerra; sappiamo benissimo che la strada è ancora lunga ed insidiosa ma abbiamo dimostrato sul campo di essere pronti a lottare.
La prestazione di Caruso è stata perfetta; oltre agli interventi decisivi nell’1 vs 1, tante uscite provvidenziali in mischia quando la gara era entrata nella fase decisiva. L’intervento su Bevis è stato per me il più difficile. Leonardo era posizionato benissimo a copertura della porta ed ha saputo essere attento ed efficace nell’intervento all’incrocio dei pali.
Non era facile, perché la posizione degli attaccanti dell’Fc Messina avrebbe potuto far pensare al cross.
Mister Alessandro Nastasi: nonostante le pesanti condizioni del campo, abbiamo fatto una grandissima partita, giocando veramente un gran bel calcio!
Purtroppo è mancato solo il risultato, le innumerevoli occasioni sono la prova che non siamo inferiori a nessuno e che ce la potremmo giocare fino all’ultimo. Per quel che riguarda Marone, dopo il buon intervento in deviazione sopra la traversa su Arcidiacono, ha svolto al meglio la normale amministrazione.
In merito alla punizione del goal, Francesco è incolpevole; sul tiro a giro di Aliperta, saltando si è aperta l
a barriera.
Cosa ti ha portato ad allenare i portieri a Messina?
Mister Enrico Limone: ho ricevuto diverse chiamate quest’estate ma niente mi convinceva in particolar modo. Cercavo nuovi stimoli, a prescindere dalla categoria; ricordo come se fosse ora quando mi contattò il Direttore Cocchio D'Eboli.
Non esitai un solo secondo, avevo la possibilità di lavorare nuovamente con il Direttore (eravamo insieme a Pagani) e di collaborare con un grande mister come Novelli. Il pensiero, di lavorare in una piazza così calda ed ambiziosa, mi riempiva di orgoglio, non vedevo l’ora.
Mister Alessandro Nastasi: dopo le dimissioni di Emanuele Manitta, circa un mese fa, sono stato contattato dalla società. È stata una bellissima sorpresa, a cui non potevo assolutamente dire no. Da preparatore dei portieri, sentivo il bisogno di riaffacciarmi nuovamente nel mondo dei grandi, era la mia grande occasione.
Descrivici il tuo gruppo di lavoro (portieri):
Mister Enrico Limone: il mio gruppo portieri è composto da 3 ragazzi. Caruso 1999, Lai 2000, Lima 2004. Caruso, se è sereno e tranquillo come ha dimostrato anche nel derby, è una garanzia per la piazza.
Lai, portiere dotato di una grande elasticità, ha dato un contributo notevole quando impiegato e sono convinto che potrà continuare a crescere.
“Checco” Lima, ha una forza e personalità incredibile, è pedina fondamentale all’interno della rosa. Dimostrazione che sono tutti utili e indispensabili.
Mister Alessandro Nastasi: solitamente lavoro con un gruppo di 4 portieri.
Carbonaro 2003, portiere con buone nozioni di base che ha notevoli margini di miglioramento.
Strino 2003, fisico eccezionale. In merito a questo ragazzo, ho l’obbiettivo di far sfruttare al meglio le sue caratteristiche fisiche.
Marone 1999 e Monti 1999 sono due professionisti. Marone potrebbe tranquillamente fare categorie superiori, ha una forza esplosiva eccezionale; dal punto di vista podalico, rappresenta al meglio quella che è per me la figura del portiere moderno. Monti, arriva da un periodo di inattività a causa di un infortunio al polso. Sta recuperando una condizione ottimale, quando avrà ripreso anche la porta, sono sicuro che tornerà ai suoi ottimi livelli.
In serie D, ma in generale nel calcio dilettantistico, molti allenatori e giocatori devono conciliare lavoro e sport. È difficile allenare il portiere in queste categorie? Se sì, quali sono per te le motivazioni?
Mister Enrico Limone: sinceramente sono molto soddisfatto dell’organizzazione. L’impronta della società si vede da ogni cosa, niente, viene lasciato al caso. Nello specifico, non ho nessun problema con il gruppo portieri; a volte può mancare Lima, nella seduta del mercoledì mattina, giustamente impegnato con la scuola.
In merito al conciliare lavoro e calcio ne so qualcosa. I primi anni che allenavo ad Avellino, ho provato a portare avanti entrambe le cose, è stata così dura che decisi di arrivare al punto di mettermi in gioco. Fortunatamente, vinsi una delle scommesse più importanti della mia vita.
Mister Alessandro Nastasi: ho la fortuna di lavorare in una serie D, come se fosse semi-professionismo. Non so quante realtà possono essere come l’Fc Messina. In merito al connubio lavoro e sport, io faccio l’avvocato; ho la fortuna di esercitare servizio proprio a Messina e non è assolutamente un problema portare avanti bene entrambe le cose.
Nel vostro campionato, tantissime squadre schierano un portiere under. Tu mister sei favorevole o contrario?
Mister Enrico Limone: se fosse per me, abolirei proprio la regola dei quattro fuori quota. Se un ragazzo è forte gioca, a prescindere dall’età. Alla Paganese, feci esordire Davide Borsellini quando aveva 17 anni. Insieme al resto dello staff, venne presa questa decisione, non perché riempiva la casellina dei giovani, ma perché meritava la maglia da titolare.
A mio giudizio, questo obbligo, rappresenta solo un’illusione per i ragazzi. A volte, scherzando con loro, gli chiedo: “voi siete aspiranti portieri o portieri”? Della risposta, ne avranno la sola certezza quando giocheranno a prescindere dalla carta d’identità!
Mister Alessandro Nastasi: nello specifico della mia situazione, ho la fortuna di avere degli under che sono già grandi (come esperienza su campo) e maturi.
Nel merito della tua domanda, sono dell’idea che la spina dorsale di una squadra vada costruita sulla solidità e l’esperienza; tra questi, il ruolo del portiere è fondamentale.
Nel turno precedente al derby, abbiamo incontrato il Licata in casa. Durante la partita, si fece male il loro portiere fuori quota, ed entrò Di Carlo (portiere over), a mio giudizio uno dei migliori in campo. Questo per spiegare, come sia un peccato vedere certi portieri, non impiegati dall’inizio, per colpa della regola dei quattro giovani.
Se ti chiedessi di delineare la tua figura di preparatore:
Mister Enrico Limone: ho imparato tantissimo anche negli ultimi due anni. La Nazionale Ungherese mi ha permesso di capire innanzitutto qual è la differenza tra allenatore dei portieri e preparatore dei portieri.
In Nazionale, hai a che fare con il top, portieri già affermati che devi allenare nel contesto dei 10 giorni; nei club, devi preparare il portiere giorno dopo giorno.
Questa, a mio giudizio, la differenza nei due ruoli. Tecnicamente, ho sviluppato tantissimo il mio bagaglio sull’1 vs 1, ritenendo fondamentale, non solo la distanza tra palla e portiere, ma allo stesso modo quella tra attaccante e palla. Anche in questo caso, il portiere dovrà essere bravo nel fare la “scelta” corretta.
Mister Alessandro Nastasi: mi definisco un “tradizionalista”, sono un preparatore che dà molta importanza al lavoro analitico.
Sviluppato quello, mi piace lavorare sul situazionale, soprattutto nella seconda parte della settimana. Abbiamo una linea ben precisa con mister Costantino, il portiere partecipa integralmente (soprattutto dal punto di vista tattico) nel lavoro di squadra, sia in fase difensiva che in fase di costruzione.
Raccontaci l’esperienza da preparatore dei portieri a cui ti senti maggiormente legato:
Mister Enrico Limone: a livello formativo Caserta, La Casertana, m’insegnò a fare calcio. Piazza calda, tifoseria stupenda e lì, ho imparato a relazionarmi con addetti ai lavori e stampa. A livello affettivo Pagani, cinque anni stupendi! Se devo proprio scegliere la più bella, beh, direi l’Ungheria. Non sapevo neanche dove si trovasse (sorride), mi sembrava tutto un sogno quando mister Rossi mi chiamò. Ho avuto la fortuna di vedere dal vivo tanti fenomeni europei e non solo, esperienza magnifica.
Mister Alessandro Nastasi: sicuramente la stagione 2015/2016 con il Città di Messina. Abbiamo vinto uno splendido campionato di Eccellenza Siciliana, staff e squadra da ricordare, per sempre.
Qual è il tuo obbiettivo come allenatore?
Mister Enrico Limone: non nego il fatto che mi piacerebbe arrivare il più alto possibile con un club, magari chissà, proprio con l’ACR Messina; non mi voglio precludere niente, neanche a livello Internazionale. Ora però, voglio provare a vincere questo campionato.
Mister Alessandro Nastasi: per me l’obbiettivo è fare bene dove sono, cerco il concreto delle cose e vivo molto alla giornata. Nel calcio, non c'è sempre spazio per la riconoscenza, per questo motivo, non credo nelle illusioni.
Siamo ai saluti finali. Vi ringrazio a nome di tutta l’Associazione, con l’augurio di ritrovarvi entrambi in Lega Pro.
Intervista realizzata da MATTEO DELLA BARTOLOMEA