La nostra prima sala stampa ha l’onore d’intervistare Mister Francesco Ripa, preparatore dei portieri della Fermana FC.
Nato a Porto San Giorgio (AP) il 7 aprile 1974 ha giocato per quasi 20 anni nei professionisti vestendo tra le altre le maglie di Carpi, Fermana, Cosenza, Pisa, Sora, Foligno e Perugia.
Il nostro Mister arriva da un ottimo 0 a 0 della sua Fermana a Carpi, 95 minuti che rimarranno agli annali per il record di rigori sbagliati, addirittura quattro in una singola partita, che stabilisce così il record nei principali campionati Professionistici Europei.
Allo Stadio Cabassi è successo veramente di tutto, 2 rigori concessi al alla Fermana e 2 al Carpi.
Il giocatore marchigiano Neglia calcia il primo penalty, poi si fa ipnotizzare dal giovane portiere carpigiano Pozzi (primo rigore parato in carriera per il classe 2000) che neutralizzava con un tuffo alla sua destra il rigore del giocatore fermano.
Da questo momento in poi a prendersi la scena era Paolo Ginestra,42 anni, che a sua volta con due rigori parati firmava uno di quei “clean sheet” che ne lui ne il suo Preparatore si dimenticheranno facilmente.
MISTER, RIMARRÀ VERAMENTE UNA DOMENICA INDIMENTICABILE PER TE?
E’ stata sicuramente una partita “pazza”, l’aver portato via 1 punto in un campo come quello del Carpi, dopo aver sprecato l’occasione di portarsi in vantaggio per ben due volte e poi essere rimasti in 10 beh, c’è da essere ugualmente soddisfatti.
C’È DA DIRE CHE LA FERMANA ANCHE OGGI HA POTUTO CONTARE SU UN GINESTRA SUPER, CHE NE PENSI FRANCESCO?
Paolo (si riferisce a Ginestra) ormai ci ha abituato a prestazioni come questa, è al suo sesto rigore parato in stagione su 10 calciati contro (prima aveva neutralizzato dal dischetto Padova, Perugia, Imolese e Ravenna) e vi assicuro che per me non è una sorpresa il suo rendimento; si allena ogni giorno come un ragazzino e i risultati gli stanno dando ragione.
PROPRIO PERCHÉ È AL SUO SESTO RIGORE PARATO, CI SARÀ ANCHE TANTO DEL TUO LAVORO DIETRO A TUTTO QUESTO, RACCONTACI QUALCHE ANEDDOTO :
Nessun aneddoto particolare davvero, solo il lavoro condiviso con tutto il gruppo portieri.
Ho la fortuna di allenare 4 ragazzi eccezionali, dai più giovani di ottima prospettiva Elia Tantalocchi (2004,portiere della Primavera 3) ed Edoardo Colombo 2001, ai più esperti Ginestra e Massolo 1996, proprio Samuele risultò essere il migliore in campo nella partita contro la Sambenedettese Calcio a dimostrazione che tutti si devono far trovare pronti, in qualsiasi momento.
Lasciatemi ringraziare la Società Fermana, abile nell’avermi messo a disposizione un gruppo di lavoro così completo, sia dal punto di vista tecnico, sia dal punto di vista umano; tutto ciò è frutto di un lavoro di scout pianificato ed organizzato al meglio dai nostri dirigenti.
MISTER SCUSA, CHE COSA VI SIETE DETTI TU E GINESTRA APPENA PRIMA DEI RIGORI CONTRO L’IMOLESE E IL PERUGIA, PAOLO SE NON ERRO SI AVVICINÒ ALLA PANCHINA PER CONFRONTARSI CON TE?
Nulla di preparato, lui (si riferisce a Ginestra) in quel momento si è sentito di venire verso di me e chiedermi conferma di ciò che avevamo visto tutti insieme al mattino nei filmati, nel mentre però posso dirvi che ormai che lo conosco bene può essere stata una mossa anche per innervosire chi calciava...infatti è stato grande anche in quelle occasioni.
Sono sempre più convinto che Paolo, una volta battezzato correttamente il lato, abbia così tanta voglia di non prendere goal che riesce quasi sempre nella parata, mi ha sempre impressionato la sua determinazione nel preparare ed effettuare questo gesto tecnico.
RACCONTACI UN PO' DI TE, DOVE NASCE IL PREPARATORE DEI PORTIERI FRANCESCO RIPA?
Sambenedettese, campionato Eccellenza, non potevo dire di no ad una piazza così importante.
Avevo appena smesso di indossare i guanti in seconda categoria a 38 anni, dove un amico, allora Presidente della Sangiorgese mi diede la possibilità di chiudere la carriera dove tutto aveva avuto inizio, Porto San Giorgio.
Era stato quel campo di terra rossa a proiettarmi come portiere fino al palcoscenico della serie B, fu un onore per me chiudere con il calcio giocato insieme ad un gruppo di amici.
La voglia di iniziare un percorso come Preparatore dei Portieri era tanta, l’occasione di San Benedetto del Tronto è stata perfetta per lanciarsi, ambizioni e voglia di far bene rispecchiavano in toto le mie idee di far calcio, infatti si vinse il campionato e l’anno dopo ero parte dello Staff in serie D.
POI MISTER?
Poi arriva il bello (sorride), un cambio dirigenziale mi ritrovai senza squadra.
Un giorno, Mister Giovanni Tedesco mi contattò tramite un’amicizia in comune, per propormi il ruolo di Preparatore dei Portieri per un mini ritiro a Roccaporena della sua nuova squadra, il Birkirkara, squadra della Bov Premier League Maltese.
Io accettai, avevo avuto sensazioni positive dal ritiro, anche perché fu molto apprezzato il mio modo di allenare i Portieri e quindi appena loro mi proposero un contratto ci fu quasi immediatamente la stretta di mano. Mi ero confrontato con la famiglia che si era dimostrata entusiasta per la mia possibilità, non vi nascondo i timori per la scarsa conoscenza della lingua e la preoccupazione per allenare con certe temperature però la voglia di un’esperienza così nuova era tanta.
Ad agosto ci trovammo pronti per affrontare i Preliminari di Europa League, ero passato nell’arco di qualche mese dalla serie D all’Europa League, mi sembrava un sogno.
Dopo aver passato il primo turno contro una squadra Armena, arrivammo fino all’Upton Park dove ci aspettava il West Ham, all’andata fu 1 a 0 per la squadra inglese. Al ritorno vincemmo 1 a 0 a Malta con 20000 maltesi a sostenerci, una sorta di festa nazionale; l’uscita ai rigori non cancellò l’impresa sportiva, veramente, sono dei ricordi stupendi che porterò sempre con me.
NELLA STAGIONE 2016/2017 IL RITORNO IN ITALIA, ALL’ANCONA IN LEGA PRO E POI ECCOTI INIZIARE IL TUO PERCORSO ALLA FERMANA:
Sono stato ad Ancona per soli quattro mesi, ma sono stati importantissimi perché mi hanno permesso nel mentre di partecipare al Corso Figc da Preparatore dei Portieri.
A seguire la chiamata della Fermana ed eccoci qui, sono contento davvero!
Il nostro è un ruolo particolare, dove bisogna capire e trovare quale possa essere l’ambiente idoneo per fare emergere le nostre capacità e le nostre conoscenze, a volte si trova anche con un po' di fortuna.
Ognuno poi ci deve mettere del suo, tutti noi abbiamo il nostro credo con i Portieri, poi nel momento e nella situazioni dobbiamo rappresentare la loro “sicurezza” perchè allenare un Portiere per me “è voce del verbo dare”.
QUALI SONO LE TUE CARATTERISTICHE DA PREPARATORE,COME TI DEFINISCI FRANCESCO:
Mi piace lavorare sul campo perche' credo molto negli aspetti dello stesso, è li che bisogna vivere per trasmettere aspetti tecnico tattici ai propri portieri. Detto questo è necessario raggiungere una completezza su tutto a pratire dai feedback visivi sui quali, anche per logistica di tendo a lavorare poco per ciò che in realtà necessiterebbe; la tecnica e la tattica individuale sono fondamentali per far crescere la consapevolezza e le conoscenze dei ragazzi. Per quanto rigurda la forza credo molto nella divisione tra forza a secco e lavoro sul campo, ma le mie proposte tengono sicuramente conto dell'atleta che ho di fronte. Ovviamente Paolo ha bisogno di continui flash di forza rispetto ad un ventenne che ha un motore più performante anche nei recuperi.
Mi piace iniziare ad impostare un lavoro di preparazione sull’avversario dal mercoledi, ritengo a mio giudizio basilare il focus sulla squadra che s’incontra, il tutto serve per preparare al meglio esercizi specifici e situazionali, soprattutto negli ultimi 25–30 metri di campo dove l’orientamento spazio – porta del nostro Portiere è fondamentale.
lo Staff in settimana invia nei dettagli ai ragazzi, compresi i Portieri, clip video sulla squadra che s’incontra.
La domenica mattina è mio solito convocare i ragazzi per una riunione tecnica, tutti insieme prendiamo in esame le strategie da sferrare sul campo; si parla di 20 minuti di filmati e 5 specifici sui rigori.
Ultimamente ho dovuto anticipare la convocazione perché siamo arrivati ad un’ora di confronto costruttivo, si molla solo quando si è arrivati tutti insieme a decidere quale potrà essere la migliore soluzione alla situazione ,è per quello che prima sottolineavo che il merito e il demerito di ciò che succede su campo è da dividere con tutti.
MISTER SIAMO ARRIVATI AI SALUTI,GRAZIE INFINITE PER LA TUA DISPONIBILITÀ E PER LA TUA MASSIMA UMILTÀ E TRASPARENZA:
Grazie ad Apport che mi ha dato la possibilità di raccontare ma soprattutto di raccontarmi.
E’ stato un vero piacere da parte mia poter essere d’aiuto e spero di stimolo a tutti quei Preparatori dei Portieri “in giro per l’Italia”, sono certo che passerà anche questo brutto periodo e torneremo tutti a lavorare su campo come abbiamo sempre fatto.
Intervista realizzata da MATTEO DELLA BARTOLOMEA