APPORT si dissocia dalla nota a firma AIAP pubblicata attraverso i social in questi giorni e indirizzata al commissario straordinario FIGC.
Questa comunicazione non congiunta, oltre a citare impropriamente la nostra associazione, si arroga il diritto di chiedere, il giorno successivo all’istituzione dell’obbligatorietà della figura tecnica dell’allenatore dei portieri, la creazione di un riconoscimento economico per tale mansione.
Tale vincolo nelle squadre è un passo normativo molto importante ma che, in primo luogo, deve essere visto come un punto di partenza per un progetto tecnico ad ampio respiro che permetterà in futuro di migliorare il livello degli estremi difensori italiani.
Tale scopo, in 16 anni di attività, è stato perseguito da APPORT che ha da sempre portato avanti gli interessi della categoria senza alcun secondario fine economico. Le 402 giornate formative con quasi 20’000 presenze sono tangibile testimonianza del lavoro messo in atto dai vari consiglieri che si sono succeduti ogni triennio, espressione della volontà dei soci come sancito dallo statuto che ne regola ogni attività.
L’importanza dell’istituzione dei corsi ufficiali, dei diplomi e del riconoscimento del ruolo è da sempre il punto focale della politica di APPORT che non ha mai voluto cedere alla tentazione di creare autonomi ed effimeri percorsi formativi, certa che col tempo sarebbe stata, come dimostrato anche dai recenti fatti, la stessa FIGC a disciplinarne lo sviluppo.
Le rivendicazioni economiche, in questo momento, sono marginali essendo preponderante l’aspetto formativo per migliorare la professionalità della categoria e di conseguenza le abilità dei portieri allenati. In questo senso, APPORT guarda al futuro con serenità, sicura che il percorso sia già tracciato in perfetta sintonia, come sempre, con quanto proposto dalla FIGC.
Città di Castello 16/6/2018
Il Consiglio Direttivo
APPORT
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